I sette punti chiave dell'Universal Design.
Posted by Emilio Rossi in Universal Design on mercoledì 3 giugno 2009
L’Universal Design è una disciplina molto semplice sull’impostazione teorica, ma molto complicata dal lato applicativo e pratico.
Nel 1997 Ronald Mace definì insieme al suo gruppo di ricerca del Centro per l’Universal Design operante presso la North Carolina State University, sette punti chiave di riferimento e di ausilio alla progettazione di questo specifico campo disciplinare. Sette punti universalmente accettati, di facile comprensione e di facile applicazione.
Questi principi si possono applicare ad ogni disciplina del design e della progettazione e soprattutto ad ogni tipo di utente e di consumatore; i principi si applicano alla valutazione dei prodotti già esistenti, sono un monito e soprattutto una guida per il corretto processo di progettazione.
Certamente la loro adozione impone anche un nuovo approccio da parte del progettista e/o del designer al modo di intendere il progetto, al suo contesto ed alle caratteristiche di usabilità cui devono assolvere.
I punti quindi sono una rivoluzione in termini di pensiero sull’utenza che pone al centro ora una tipologia di utenti, i soggetti, che non hanno una fredda impostazione e schematizzazione da manuale – altezza di 1.75 m, peso di 70 Kg, … – ma sta proprio nella complessità e nella vastità delle caratteristiche che contraddistinguono i soggetti la vera sfida dell’Universal Design, una progettazione senza discriminazione alcuna.
Ognuno di questi sette principi ha una struttura molto chiara ed è articolata in tre livelli di definizione:
- Nome del principio (name), inteso ad essere un conciso enunciato dei propositi sviluppati.
- Definizione del principio (definitions), ossia una breve descrizione delle direttive primarie per la progettazione.
- Linee-guida progettuali (guidelines), ovvero una lista di elementi e nodi risolutivi chiave da tenere a mente nella progettazione.
(Nota: non tutte le linee-guida elencate in ogni punto sono applicabili contemporaneamente alla progettazione di uno stesso prodotto).
Molto spesso le linee-guida sono correlate da una dimostrazione fotografica del principio stesso, ciò però è da ritenersi solo una buona dimostrazione della valenza de ausilio del principio stesso ma non è vincolante ai fini stessi della progettazione[1].
I principi sono di seguito elencati:
Principio 1: UGUALE UTILIZZABILITÀ (Equitable Use).
“Il progetto è utile e commerciabile per persone con abilità diverse.”
- Consente la stessa utilizzazione a tutti gli utenti: identica quando possibile, altrimenti equivalente .
- Evita l’esclusione o la penalizzazione di qualsiasi 'utilizzatore.
- Le condizioni di privacy, sicurezza e incolumità dovrebbero essere equivalenti per tutti gli utilizzatori.
- Rende il progetto attraente per tutti gli utilizzatori.
Principio 2: FLESSIBILITÀ D'USO (Flexibility in Use).
“Il progetto consente una vasta gamma di preferenze e abilità individuali.”
- Consente la scelta del metodo d'uso.
- Permette l'accesso e l'uso con mano sinistra e mano destra.
- Facilita l'accuratezza e la precisione dell'utilizzatore.
- Fornisce adattabilità alle caratteristiche dell'utilizzatore.
Principio 3: SEMPLICE ED INTUITIVO (Simple and Intuitive).
“L'uso del progetto è facile da capire, a prescindere dall'esperienza, dalle conoscenze, dalle capacità di linguaggio o dal livello corrente di concentrazione dell'utilizzatore.”
- Elimina le complessità non necessarie.
- Corrisponde alle aspettative e all'intuizione dell'utilizzatore.
- Fornisce una grande varietà di alternative di lettura e comprensione.
- Struttura le informazioni coerentemente con la loro importanza.
- Fornisce suggerimenti e segnalazioni durante e dopo le azioni dell’utilizzatore
Principio 4: INFORMAZIONE PERCETTIBILE (Perceptible Information).
“Il progetto comunica effettivamente le informazioni necessarie all’utilizzatore, indipendentemente dalle condizioni ambientali o dalle abilità sensoriali dell'utilizzatore”.
- Usa metodi diversi (visivi, verbali, tattili) per una presentazione ridondante delle informazione essenziali.
- Massimizza la leggibilità delle informazioni essenziali.
- Differenzia gli elementi in modo che possano essere descritti (facilitando l’emissione di istruzioni e direttive).
- Fornisce compatibilità con una varietà di tecniche e dispositivi usati da persone con limitazioni sensoriali.
Principio 5: TOLLERANZA AGLI ERRORI (Tolerance for Error).
“Il progetto minimizza i rischi e le conseguenze avverse di azioni accidentali o non intenzionali”.
- Sistema gli elementi per minimizzare i rischi e gli errori: gli elementi più utilizzati sono più accessibili, gli elementi più rischiosi sono eliminati, isolati o protetti.
- Fornisce avvertimenti su rischi ed errori.
- Fornisce elementi di protezione.
- Scoraggia azioni non intenzionali o che richiedono vigilanza.
Principio 6: BASSO SFORZO FISICO (Low Physical Effort).
“Il progetto può essere usato efficientemente e in modo confortevole e con un minimo di fatica.”
- Permette di mantenere una posizione neutra del corpo.
- Richiede un ragionevole sforzo di attivazione.
- Minimizza le azioni ripetitive.
- Minimizza lo sforzo fisico sostenuto.
Principio 7: DIMENSIONI E SPAZI PER L'APPROCCIO E L'USO (Size and Space for Approach and Use).
“Devono essere previsti dimensioni e spazi appropriati per l’avvicinamento, il raggiungimento, la manipolazione e l'utilizzazione a prescindere dalle dimensioni del corpo, dalla postura e dalla mobilità dell’utilizzatore.”
- Fornisce una chiara vista degli elementi importanti per qualsiasi utente seduto o in posizione eretta.
- Rende il raggiungimento di tutte le componenti confortevole per qualsiasi utente seduto o in posizione eretta.
- Consente variazioni nelle dimensioni delle mani e dell'impugnatura.
- Fornisce uno spazio adeguato per l'uso di dispositivi assistiti o di assistenza personale.
[1] The centre for Universal design. (1997). The Principles of Universal design (Version 2.0). Raleigh, NC State University, Author.
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